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La Grande Carestia Irlandese: un museo per non dimenticare

carestia irlandese

Le sofferenze del popolo irlandese affrontate nella metà del XIX secolo sono oggi ricordate nel museo della Grande Carestia. Un luogo per conoscere e riflettere.

Conoscere la storia di un paese, significa capirne meglio le dinamiche, soprattutto se si sceglie di partire dai fatti più drammatici, quelli che hanno lasciato un segno capace di toccare l’animo di intere generazioni. Ecco perché, se hai deciso di viaggiare in Irlanda, devi visitare il Museo della Grande Carestia, un luogo unico al mondo, dove grazie alle testimonianze di chi l’ha vissuta, avrai modo di capire un po’ meglio gli irlandesi.

Grande Carestia: conseguenze a lungo termine

Il Museo della Grande Carestia nasce infatti per ricordare una delle pagine più drammatiche dell’Irlanda, che tra il 1845 e il 1849, dovette improvvisamente fare i conti con un’inaspettata carenza di cibo, che decimò la sua popolazione. Ma che, soprattutto, svelò il vero volto della Gran Bretagna, che con freddo calcolo lasciò morire più di un milione e mezzo di persone e ne costrinse all’esilio altri 4 milioni negli anni successivi.

La carestia fu, infatti, un evento fortuito gestito con cinismo da una delle potenze mondiali dell’epoca, che qualche decennio più tardi, dovette infine fare i conti con il risentimento irlandese ed affrontare The Troubles, il termine con cui, in modo quasi ironico, gli irlandesi chiamano i disordini che sconvolsero l’isola con un’inusuale ed inedita guerra a bassa intensità. Di sicuro i motivi erano molti e diversa natura, ma è altrettanto certo che anche la Grande Carestia e il ricordo dell’indifferenza inglese, pesarono come un macigno sul conflitto nord irlandese.

La Grande Carestia e il fenomeno dell’emigrazione 

Sebbene oggi la Repubblica d’Irlanda sia una nazione indipendente, all’epoca dei fatti era ancora parte dell’Impero Britannico, che considerandola una colonia, ne depredava le risorse, soprattutto alimentari, per nutrire il benestante popolo inglese.

I contadini irlandesi che lavoravano per i ricchi latifondisti inglesi, invece, erano molto poveri, al punto che non potendosi permettere i cereali, basavano la loro alimentazione sulla patata, che cresceva abbondante nelle fertili terre irlandesi. Ecco, quindi, che l’arrivo della peronospora, la malattia che distrusse tutte le coltivazioni di patate dell’isola, si abbatté come una mannaia sul popolo d’Irlanda, dando inizio a quella che ancor oggi viene ricordata come la Grande Carestia. 

L’Inghilterra, che all’epoca governava l’isola, invece di aiutare il popolo irlandese si affidò alla politica ultraliberista del “laissez-faire”, nella speranza che la carestia potesse decimare una popolazione considerata eccessiva e ostativa ai fini dell’espansione terriera inglese in suolo irlandese. In questo senso, la decisione funzionò. Milioni di persone persero la vita a causa della fame e altrettanti salirono sulle famigerate coffin-boats, (navi bara), che salpavano per l’America con il loro carico di emigranti, che spesso morivano durante la difficile traversata. 

Durante quegli anni, l’Irlanda perse ben 4 dei suoi 8 milioni di abitanti. Un ottimo motivo per dedicare alla loro memoria un museo, che oggi sorge nell’entroterra irlandese, in una magnifica cornice di boschi, nella contea si Strokestown.

Il Museo della Grande Carestia di Strokestown

Il museo non sorge qui a caso, anzi, sorge proprio dove uno dei feroci latifondisti inglesi, che durante la carestia mandò via condannandoli alla fame ben 11.000 dei contadini che lavoravano le sue terre, venne ucciso dalla rabbia popolare.

Oggi il museo conserva documenti storici che da una parte attestano la ferocia con cui l’Inghilterra vittoriana affrontò la carestia in Irlanda, dall’altra ricordano i tormenti dei contadini, condannati alla fame da una politica spietata e disumana. L’archivio del museo, in gran parte digitalizzato, è una grande opportunità per capire meglio i sentimenti irlandesi verso i loro cugini inglesi e riflettere sulla Storia, che se conosciuta e compresa, dovrebbe in teoria insegnare a non ripetere gli errori già commessi.

Fidati: visitare il National Famine Museum di Strokestown è un’esperienza alla quale non devi proprio rinunciare, qualora non ti volessi avventurare fino a Strokestown potrai ripiegare su un altro museo altrettanto interessante nella città di Dublino, il famoso EPIC IRELAND MUSEUM.